Gestire una libreria multilingue
In conversazione con Charlotte Nager, cofondatrice della libreria mille et deux feuilles di Zurigo
La prima volta che sono entrata nella libreria mille et deux feuilles, Buchhandlung zum Mittelmeer und mehr, non ero sicura di dove fossi capitata. Una stanza ampia e accogliente con scaffali ordinatamente etichettati: Marocco, Algeria, Grecia, Spagna, Croazia e così via – ma non si trattava di guide e libri di viaggio. Mi trovavo di fronte a un tour letterario dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Guardando più attentamente, mi sono resa conto che non tutti i titoli erano in tedesco: molti erano nelle lingue principali parlate e scritte in questi paesi. Alla felicità di trovare libri che posso leggere senza grossi intoppi linguistici si è aggiunta una buona dose di curiosità. Cosa ha ispirato chi ha fondato questa attività a scegliere un concetto così particolare, quello di una libreria del mediterraneo? Come si gestisce il multilinguismo in questo contesto? Nel dicembre 2024 ho chiesto di poter intervistare una delle proprietarie di mille et deux feuilles e così sono tornata al negozio per parlare con Charlotte Nager, fondatrice della libreria insieme ad Andrea Peterhans. Ringrazio molto Charlotte per il suo tempo e le sue risposte (originariamente in inglese, poi tradotte da me in italiano e in francese).
Does English work better for you? Find the interview here: https://palto.substack.com/p/managing-a-multilingual-bookshop
Préférez-vous lire en français? L’interview est ici : https://palto.substack.com/p/gerer-une-librairie-multilingue
Quando ha aperto la vostra libreria?
Abbiamo iniziato nell'estate del 2015, ma in un locale più piccolo e con orari di apertura ridotti. Per quasi due anni siamo state in una sorta di stato di prova, per vedere se ce la potevamo fare e se c'era abbastanza interesse. Abbiamo capito presto che una libreria, per noi, doveva avere uno spazio sufficiente per organizzare eventi e creare opportunità di incontro e scambio: abbiamo trovato questo posto più grande e da allora siamo rimaste qui.
Quante lingue si trovano da mille et deux feuilles?
Abbiamo spagnolo, francese, italiano, sloveno, croato, bosniaco, serbo, albanese, greco, turco, ebraico, arabo, un libro in maltese – e poi tedesco e inglese. È molto difficile trovare libri in alcune di queste lingue: per il francese, l'italiano e anche l'arabo è abbastanza facile, ma per lingue come l'albanese, il croato o il serbo, ad esempio, e persino per il greco e l'ebraico, la situazione è diversa. Quando prendiamo contatto con le case editrici locali per ricevere i loro libri, non possiamo consultarli prima che ci vengano inviati. Per questo, per noi è importantissimo avere contatti diretti con persone che sono al corrente della produzione letteraria di un paese e possono suggerirci libri interessanti.
Posso immaginare le sfide legate alla scelta di avere libri in lingua originale oltre a quelli tradotti.
Fino alla pandemia di Coronavirus il sistema funzionava molto bene: avevamo molti scambi con amici e clienti che viaggiavano e ai quali potevamo chiedere di portarci dei libri per guardarli qui e fare le nostre scelte. Potevamo anche contare sul sostegno di chi conosce il panorama letterario di ciascun paese. La nostra rete si sta lentamente riprendendo, ma questi scambi rimangono più difficili di prima.
Come è nata l'idea di questa libreria?
Sia io che Andrea Peterhans abbiamo vissuto all'estero e viaggiato molto. Per me, il modo perfetto per avvicinarmi a un nuovo paese è sempre stato attraverso la letteratura – che per me comprende la saggistica e, soprattutto, la narrativa. Condivido questo approccio con Andrea. Il Mediterraneo ci ha colpito come una regione che ci è vicina, che ci lega e allo stesso tempo ci separa. Del resto abbiamo aperto la libreria nel 2015, quando le migrazioni attraverso il Mediterraneo erano al centro di molte discussioni. Abbiamo deciso che la nostra libreria si sarebbe occupata di questa regione, che è così varia e interconnessa e ospita così tante lingue, così tante culture. Naturalmente, tra i nostri titoli di saggistica ne abbiamo molti sul tema delle migrazioni.
Il carattere multilingue della libreria faceva parte dell'idea originale?
Sì, assolutamente. L'idea era quella di rappresentare il Mediterraneo attraverso la letteratura dei paesi e sui paesi e nelle tante lingue di questa regione, anche perché volevamo che venissero a trovarci persone provenienti dai paesi del Mediterraneo. Soprattutto prima della pandemia capitava che, per esempio, venissero persone i cui genitori sono albanesi e che volevano leggere libri sull'Albania e in albanese, per avvicinarsi a questa lingua. Ci sono anche immigrati di prima generazione che vogliono leggere nella loro lingua madre, e naturalmente abbiamo clienti che stanno imparando una lingua e cercano materiale di lettura così come altri che desiderano conoscere meglio un dato paese o l'intera regione.
Come costruite la vostra selezione multilingue di letture mediterranee?
Chiaramente possiamo usare il filtro della traduzione, nel senso che possiamo iniziare a guardare quali traduzioni in tedesco esistono di autori di uno dei paesi che ci interessano. Una volta che abbiamo familiarizzato con le opere di questi scrittori, possiamo tenere d’occhio i loro nuovi libri, quando escono nelle lingue originali, e magari scoprire anche con chi lavorano o collaborano. E poi siamo molto aperte ad ascoltare chi visita la libreria e, per esempio, si accorge che mancano nomi o titoli significativi.
Il sito della libreria ha una sezione dedicata agli eventi e contiene molti link a risorse e iniziative legate al Mediterraneo: la mia impressione è che vogliate contribuire a creare una comunità di persone che, per ragioni diverse, hanno legami con questa regione. È così?
Assolutamente sì. La nostra libreria è un luogo dove le persone possono parlare, scambiare opinioni e condividere storie personali. Le cose stanno riprendendo il loro corso dopo l’interruzione dovuta alla pandemia. Inoltre, abbiamo rapporti particolarmente buoni con alcuni gruppi linguistici qui a Zurigo. La comunità francofona è molto attiva e collabora spesso con noi: se organizzano un evento, per dire, noi partecipiamo con uno stand di libri. Collaboriamo anche con l'Istituto Italiano di Cultura per alcuni eventi.
Recentemente ho letto un articolo dello storico David Abulafia su quello che sembra essere una sorta di mito dell'unità del Mediterraneo, inteso come il desiderio che questo eterogeneo gruppo di paesi agisca e parli come un'unica entità. La mia impressione è che secondo Abulafia questa non sia la strada da seguire perché la forza della regione mediterranea sta proprio nella sua varietà e nelle sue differenze. Che ne pensa?
La mia impressione è che il Mediterraneo sia diventato molto più ‘povero’ nell’ultimo secolo di quanto non fosse prima. Voglio dire, prendiamo l'esempio del Nord Africa: c'erano tanti posti che ospitavano molte culture diverse, come Alessandria d'Egitto – poi la gente ha dovuto andare via perché alcuni paesi si sono chiusi su se stessi e si sono omogeneizzati, per così dire. Penso che la ricchezza del Mediterraneo stia nella sua diversità, ma ancora di più nelle sue reti di connessioni. Questo mi sembra davvero importante, non rompere questi legami.
Dopo quasi dieci anni di gestione della libreria, come è cambiata la sua visione del Mediterraneo?
Si è evoluta, naturalmente, e mi viene da dire che ci sono paesi che ora sento molto più vicini: penso soprattutto a quelli di lingua araba, perché leggo più libri su e da questi luoghi.
Che consiglio darebbe a una persona che sta pensando di aprire una libreria multilingue?
Direi che è davvero importante non dimenticare l'aspetto pratico di un'attività del genere, e con questo intendo come ricevere i libri, come avere accesso alle fonti. È un punto che non va sottovalutato.
Grazie per averci fatto scoprire questa libreria, Gaia! Se avessi saputo della sua esistenza, durante il mio soggiorno di un anno a Zurigo, ci sarei sicuramente andata. Una libreria non solo come negozio di libri ma come luogo di scambio, connessione, confronto. Da pochi mesi hanno aperto una libreria multilingue qui a Grenoble (finalmente!)... mi hai dato un'idea per un prossimo articolo sul dizionario di Mamma Babel ;-)